CHICHE ALBERTI (parte 2) Il mito della camminata
Quando mi sono separato, iniziai ad andare in milonga da solo, e tutte le donne volevano ballare con me, e mi prende Dinzel e mi dice: “Perché non vieni all’Universita del Tango, tu che sai tanto dei passi antichi? In quel momento Dinzel stava infatti ricercando tutte le figure dei ballerini che c’erano stati. E fu cosi che mi sono diplomato professore dell’Universita del Tango, e dopo ciò ho seguito per altri tre anni Storia del Tango. E continuai ad andare in milonga, insegnavo da Rodolfo (Dinzel) la camminata, o meglio la forma di camminare, dato che oggi c’e una mancanza terribile nella camminata dei ballerini perché loro vogliono apprendere figure e non sanno che per apprendere figure bisogna prima di tutto imparare a camminare bene, bien milonguero, se non cammini bene non potrai fare bene nessuna figura. Se la camminata è la base del ballo! Se tu fai male le fondamenta di una casa, sopra non ci potrai costruire nulla di buono. I ballerini di oggi camminano in una sola forma, tutti uguali. Prima non si studiava. Fino, Petroleo, il negro Portalea che era amico mio, loro non ti insegnavano. Noi non studiavamo con un professore, imparavamo da soli, calpestando le donne! E a volte praticavamo tra di noi, visto che le ragazze non le facevano uscire sole. CONTINUA NEL PROSSIMO NUMERO...
G.M.G.
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UN ANNO INSIEME
Lunedì 20 Giugno 2011 20:20
amministratore
Eccoci giunti al traguardo del primo anno di vita! Sembra ieri che abbiamo intrapreso la nostra avventura, e invece è già trascorso un anno pieno di avvenimenti e personaggi, un anno passato insieme a VOI lettori. Nonostante i tentativi d'imitazione, i plagi, le puerili scorrettezze di alcuni personaggi che in evidente conflitto d'interesse hanno impedito (fortunatamente in una sola occasione) ai lettori la libertà d'informazione siamo ancora qui, al servizio del nostro unico padrone: il LETTORE. Oggi non saremmo qui se non fosse per voi lettori: GRAZIE per il vostro sostegno, per il vostro affetto, per averci sempre seguito con interesse e per aver mostrato gradimento verso la nostra iniziativa. La verità è che siamo cresciuti INSIEME a voi, perché quel che abbiamo imparato di più sul tango lo abbiamo imparato grazie a voi e con voi. Per questo è sempre stata politica della nostra, VOSTRA, rivista il rapporto con i lettori: come dissi nel numero 0 lo ribadisco, non smettete di scriverci, di contattarci, di fermarci in milonga, di esprimere le vostre esigenze e le vostre segnalazioni, anche per aiutarci a rendere migliore questo periodico. Il resoconto dell'ultimo anno è positivo:
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TANGO IN… SASSARI
Lunedì 20 Giugno 2011 20:10
amministratore
Seguendo i Los Guardiola in una tappa dei loro spettacoli, lo scorso 25 febbraio Carlo ha seguito per i lettori di Tango In Roma un'evento in trasferta: il Sassari Tango Festival, nato nel 2008 su iniziativa di Natalia Manca e Juan Manuel Marchetti, i riservati direttori della prima scuola di tango argentino a Sassari, gestori di una milonga e fondatori dell'associazione Por Siempre Tango che ha come obiettivo quello di riunire tutti gli amanti del tango argentino in Sardegna. Raccontateci la vostra storia. Juan: Sono nato a Buenos Aires, nel quartiere Moron. Ho iniziato a ballare tango all'età di 9 anni, e a 15 anni sono diventato assistente di Juan Carlos Copes, uno dei miei maestri insieme a Maria Nieves. Ho iniziato a ballare tango in contemporanea a Copes, Los Hermanos Macana e Sebastian Arce.
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Tango In Roma su B.A.Tango n207
Venerdì 24 Giugno 2011 09:01
amministratore
Per il primo anno di vita della nostra rivista Tito Palumbo ci ha voluto omaggiare così.
Condividiamo questo regalo con i nostri lettori in quanto siamo orgogliosi di apparire ancora una volta su una rivista importante per la diffusione mondiale del Tango come B.A. Tango.
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Ultimo aggiornamento Domenica 25 Settembre 2011 11:46
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IL LIBANESE DEL TANGO: MAZEN KIWAN
Lunedì 20 Giugno 2011 20:01
amministratore
Il 26 febbraio scorso alla Milonga della Stazione è entrato un po' di…Libano, grazie al maestro Mazen Kiwan. Ragazzo poliglotta (parla fluentemente inglese e francese), specializzato in più danze, tanguero elegante e raffinato, Mazen è di temperamento timido ma quando balla è preciso nei movimenti e interpreta bene la musica. Merito della sua formazione e dei suoi studi, di cui ci parla nell'intervista che segue oltre al Festival di Beirut da lui organizzato, giunto quest'anno alla sua terza edizione (28 aprile-1 maggio). Tu hai un background di danza folk e contemporanea: come hai deciso di passare al tango? Ho scoperto il tango come musica mentre ballavo la country dance alla fine degli anni '80/inizio '90. A poco a poco ho iniziato a ballare il tango per mio piacere principalmente, poi ho pensato di lavorare con esso, perché il tango mi ha preso! Sono andato su Internet e ho scoperto quanto profondo fosse il ballo, quanto ricca fosse la storia, la musica, la cultura…
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