TRIO DE LA SOMBRA
Mercoledì 13 Aprile 2011 21:40
amministratore
Il Trio de la Sombra "è un progetto musicale che nasce dal prologo scritto da J. L. Borges al suo Elogio de la sombra, in cui descrive la sua estetica, affermando che un'estetica non ce l'ha. È così anche per questo gruppo. Le provenienze molto eterogenee dei componenti mi portano ad arrangiare e comporre sfiorando la milonga, il candombe, il jazz, la classica-contemporanea, il rock e io stesso non so cos'altro. Si raggiunge di volta in volta un 'luogo musicale' diverso al quale non teniamo così tanto a dare un nome, ma dove sicuramente ritroviamo delle persone che ballano…" Sono parole di Vincenzo De Filippo, compositore e arrangiatore delle musiche del Trio de la Sombra, che descrivono l'essenza del giovane e talentuoso gruppo della realtà romana di tango, caratterizzato da un suono alternativo e raffinato, ispirato dal jazz. Il loro ultimo cd, “TradiNuevo” del 2010, perla del panorama musicale tanguero contemporaneo, già dal titolo riassume la fusione che il gruppo opera tra i vari stili del tango al fine di creare uno scenario inedito. Noi di Tango In Roma abbiamo incontrato il gruppo al Querer il 20 gennaio scorso in occasione del loro concerto, e abbiamo posto a De Filippo qualche domanda di approfondimento. Presentatevi e raccontateci la vostra storia.
Ultimo aggiornamento Giovedì 14 Aprile 2011 09:32
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PARTENZE E RITORNI...
Mercoledì 13 Aprile 2011 21:26
amministratore
I primi due mesi del nuovo anno non potevano iniziare in maniera più felice dal punto di vista del connubio tango-teatro. Noi di Tango In Roma, come sempre presenti, recensiremo qui di seguito i due spettacoli portati in scena rispettivamente a gennaio e febbraio: "Napoli-Buenos Aires andata e ritorno" con Fatima Scialdone (23 gennaio, Teatro Golden) e "Tango de Buenos Aires" di Roberto Herrera (6 febbraio, Teatro Italia). NAPOLI-BUENOS AIRES ANDATA E RITORNO.
Napoli, secondo dopoguerra. Madre e figlia, rimaste sole e povere, decidono di tentare la fortuna nel Nuovo Mondo, salpando così alla volta dell'Argentina (insieme a rifugiati nazisti). Portando sempre la propria città natale nel cuore, a Buenos Aires le due donne si ricostruiscono una vita: la madre vedova si risposa con un uomo ricco e in vista, mentre la figlia avvia una carriera di cantante e ballerina di tango grazie al proprio talento scoperto casualmente da Tita Merello, una celebrità locale e diva del cinema, che la accoglie sotto la propria ala e la consiglia per far decollare la sua carriera.
Ultimo aggiornamento Giovedì 14 Aprile 2011 09:32
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EL PIBE SARANDI’
Vi sarà spesso capitato di assistere ad esibizioni di tango in cui i ballerini compiono evoluzioni pirotecniche e spettacolari, con gambe che volano a destra, sinistra e fin sopra la testa. Stiamo parlando del cosiddetto tango de escenario, da spettacolo appunto. Vistoso, moderno, ma non certo il più "genuino". Se invece vogliamo parlare di tango "originario" dobbiamo tornare a quello stile che i cosiddetti "vecchi milongueri" -ballerini che non hanno mai studiato in una scuola e hanno imparato a ballare esclusivamente in milonga, osservando la gente in pista- hanno diffuso in tutto il mondo e che continuano a praticare tutt'oggi, senza lasciarsi contaminare dalle mode. A Buenos Aires ne abbiamo conosciuti alcuni, e anche a Roma abbiamo incontrato lo scorso ottobre uno dei rappresentanti di questa guardia vieja: Ricardo Maceiras, meglio noto come El Pibe Sarandì. Tra lezioni ed esibizioni (con la maestra italiana Cinzia Lombardi), abbiamo avuto modo di porgerli qualche domanda per approfondire la carriera e la vita di un personaggio semplice e simpatico, che sul tango ha molto da raccontare… Partiamo dal soprannome: perché ti chiamano El Pibe Sarandì?Questo soprannome viene dall'anno 1960. Allora avevo 18 anni, ed era molto atipico a Buenos Aires vedere una persona giovane ballare il tango -la donna più giovane in una milonga aveva 50 anni!- Quindi quando andavo in una milonga richiamava l'attenzione un ragazzo giovane in pista. La gente si chiedeva: "Chi è questo ragazzo?", e rispondevano: "El Pibe Sarandì". Pibe perché iniziai a ballare a 13 anni (da ragazzo), e Sarandì dal nome del quartiere dove sono nato. Da qui il mio soprannome. Hai cominciato a ballare quando è iniziato il cosiddetto "tango muerto": cosa ha comportato ballare il tango a quell'epoca, durante la dittatura?
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LOS ALONSO Y EL TANGO SALON
Mercoledì 13 Aprile 2011 21:18
amministratore
I nostri corrispondenti hanno intervistato per voi una coppia di ballerini molto conosciuta a Buenos Aires: Alfredo e Silvia Alonso, familiarmente chiamati "Los Alonso". Milongueri di vecchia data, ospiti fissi del Caffè Tortoni dove si esibiscono, giudici del Campionato Mondiale di tango: in poche parole, i signori indiscussi di uno stile elegante di Tango Salón. Andiamo a conoscerli meglio. Quando avete iniziato a ballare il tango (singolarmente ed in coppia)? Abbiamo iniziato quasi nello stesso anno, dato che io sono nato nel ‘45 e Silvia nel ‘48. Negli anni ‘62-’63 alternavamo folklore, tango e milonga con il Rock, lei a Lanus (quartiere del sud del gran Buenos Aires, n.d.r.) e io a Villa del Parque (quartiere di Buenos Aires, n.d.r.). Ci siamo conosciuti nell'anno ‘69 e sposati nel 1971, e continuammo a ballare fino all'anno ‘90 quando ci siamo decisi a studiare. Andammo in varie accademie, e dopo alcuni anni abbiamo cominciato ad insegnare ('93). Da 14 anni balliamo nella “Bodega del caffè Tortoni”, e da tre anni siamo parte integrante dello spettacolo "Sintonías y Tramatango" grazie alla convocazione della notevole persona e ballerina Milena Plebs. Quali sono le peculiarità del Tango elegante de Salón? Differenze con il resto.
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STOFFA DA CAMPIONI... MONDIALI!
Lo scorso dicembre, per la prima volta nel nostro paese per esibizioni e classi, abbiamo incontrato i rappresentanti più giovani dello stile "tango salón" nonché i vincitori del Campionato Mondiale di Tango 2010 nella stessa categoria: Sebastian Jimenez e Maria Ines Bolgado. Timido, 18 anni, studente lui; 30 anni e un passato da ballerina di strada che si esibiva per i turisti lei. Insieme formano una coppia elegante, misurata e affiatata nonostante ballino insieme da soli due anni, data in cui si sono incontrati in un club di quartiere e hanno deciso di lavorare insieme. Giovani, belli e sorridenti, abbiamo chiesto qualche notizia su di loro, sulla loro carriera in ascesa e sui progetti per il futuro, in attesa di rivederli a Roma. A che età avete iniziato a ballare il tango, e dove? Sebastian: A 10 anni ho visto ballare il tango nella mia scuola in una festa e mi è piaciuto. Quindi ho iniziato in una scuola di danza a Moron (provincia di Buenos Aires, n.d.r.), la mia città. Ines: Io ho iniziato a 20 anni, sono dieci anni che ballo. Iniziai in un corso del comune dove abito, a Montegrande (provincia di Buenos Aires, n.d.r.). Chi sono stati i vostri maestri?
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