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Tango In Roma

QUANDO IL TANGO ENTRA A TEATRO…

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Il tango viene spesso impiegato - talvolta abusato - dal teatro, come dimostrano i numerosi spettacoli presenti da alcuni anni nei programmi dei cartelloni teatrali, che per lo più tentano di sfruttare la scia di popolarità che questo ballo sta godendo per fare soldi: pure operazioni commerciali. Esistono però anche spettacoli ben fatti, originali, apprezzabili. Nello specifico esaminiamo gli spettacoli proposti da tre teatri romani negli ultimi mesi del 2010: Eliseo (ottobre-novembre), Olimpico (novembre) e Greco (dicembre).
Partiamo con Napoletango, lo pseudo-musical proposto dal Teatro Eliseo come apertura della stagione 2010-2011 dello stesso, nonché come rappresentazione di punta della stagione stessa. Per fare questa operazione sono stati ingaggiati due nomi altisonanti rispettivamente del teatro italiano e della musica internazionale: Giancarlo Sepe e Luis Bacalov. Con chi dobbiamo dunque prendercela per l'esito disastroso, o meglio vergognoso, dell'opera? Il regista ha gran parte della colpa, l'altra parte di colpa ce l'ha ovviamente il produttore. Cosa c'entrava quel che succedeva (ma che succedeva?!) sul

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TANGO: DISCOTECA IDEALE

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El ArranqueIgnacio Varchausky, fondatore dell'Orquesta El Arranque, ha tenuto l'interessante conferenza del titolo sull'evoluzione stilistica del tango (con ascolto guidato dei brani caratteristici, presi dall'Archivio digitale del tango da lui curato) lo scorso 12 settembre 2010 all'Auditorium Parco della Musica, in occasione della terza edizione del festival "Buenos Aires Tango". Come annunciato nel precedente numero di Tango In Roma, ne riassumeremo ora il contenuto.

Tra le prime orchestre a gettare le basi stilistiche del tango come lo conosciamo noi c'è quella di Juan Maglio Pacho: siamo nel 1912, ed egli può essere considerato il primo bandoneonista professionista (arriva a far suonare al suo strumento 71 note!). Il bandoneón è uno strumento di origine tedesca, di chiesa, arrivato in Argentina nel XIX secolo con l'immigrazione. È uno strumento raro, parente della fisarmonica: vibra con l'aria, come l'armonica, ma a differenza della fisarmonica non ha il piano. Inoltre, nel bandoneón le note non sono messe in ordine logico-consequenziale (es. do-re-mi…), ma la mano sinistra ha le note messe in ordine diverso da quelle della mano destra, e quando chiude ha note diverse. "Per questo i bandoneonisti sono pazzi!", scherza Ignacio per ribadire la difficoltà dello strumento.

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Por Favor

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Julio y Elsa DupláaC'è una frase di "un certo Gavito" che è più attuale che mai in questo 2010; dice così: " Gli alunni sono: principianti, avanzati, Maestri, i più arroganti Professori" (e così ci va), e attenzione che non mi vengano ad accusare di essere un vecchio intollerante... non vedete che le piste si trasformano in pericolose esperienze? Ti rompono una caviglia, ti strappano il pantalone, in un voleo ti danno un colpo al gomito o ti rompono un dito della MANO, non esagero. Sono del tempo in cui se nella pista uno tirava un gancho gli lanciavano monetine... e ora nessuno ti chiede "scusa", fanno passi "belli" (violenti), camminano come oche e credono di ballare nello stadio olimpico per lo spazio di cui necessitano per muoversi. E sì, questo è quello che c'è, però non è così; noi vecchi maestri con più di 50 anni di milonga dovremmo fare una “dichiarazione" e dire: sappiamo che ballare semplicemente al piso (a terra, n.d.r.) è MOLTO DIFFICILE, ma provare non costa nulla.

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RITRATTO DI UNA MILONGUERA: VILMA HEREDIA

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Vilma HerediaAbbiamo voluto dedicare questo numero di Tango In Roma allo stile "vecchio milonguero", proponendo ai lettori interviste ad alcuni rappresentanti di questa categoria. I nostri corrispondenti da Buenos Aires hanno perciò intervistato Vilma Heredia, milonguera di quella generazione che ha imparato a ballare il tango semplicemente osservando gli altri, tra le più famose nella Capital Federal anche per il suo programma radio e per i premi che ogni anno attribuisce ai ballerini.
Quando hai iniziato a ballare il tango?
Iniziai quando avevo 12 anni. Mio fratello era milonguero e poeta, e praticava con me nel cortile di casa nostra i passi che lui e il suo amico Tavo inventavano. Mi "marcavano" e se io potevo seguirli voleva dire che le ragazze della milonga con cui loro ballavano di sicuro li avrebbero seguiti.
All'epoca le donne studiavano tango?

Io sono la minore di cinque fratelli. Le mie due sorelle maggiori andavano alla milonga e non ho mai sentito che andassero in alcuna scuola a studiare. A quell'epoca si imparava guardando. Si andava alla milonga e guardando quelli che sapevano ballare bene così si imparava. Oppure potevi imparare a casa con tuo padre o con qualche zio che ti faceva praticare.

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“¡QUE MACANA!”

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Incontrare Guillermo ed Enrique De Fazio, in arte Los Hermanos Macana, era il nostro chiodo fisso da mesi. Poi scopriamo che a settembre sarebbero venuti a Roma all'Auditorium Parco della Musica in occasione del Festival “Buenos Aires Tango” per una serie di spettacoli e lezioni: anche Tango In Roma doveva essere lì per raccontare a chi non c'era quello che abbiamo visto, e possiamo tranquillamente affermare che loro due sono stati gli artisti più originali e bravi della rassegna, nonché una delle coppie di ballerini più talentuose del panorama tanguero internazionale.
Magrissimi, altissimi, eleganti, ironici, sempre un po' sopra le righe, riescono a trasmettere una leggerezza e una scioltezza nei movimenti da suggerire quasi che per loro ballare sia naturale come per noi tutti lo è respirare.
Eravamo presenti anche ad una delle due lezioni tenute dai fratelli: con un misto di venerazione e soggezione li abbiamo visti postulare l'equilibrio e insegnare passi non proprio semplici con una disinvoltura impressionante, cimentandoci a nostra volta senza grossi risultati; li abbiamo visti volteggiare, scambiarsi i ruoli, scherzare e intrattenere allievi e pubblico come veri animali da palcoscenico. Qual è il loro segreto?, ci siamo chiesti. E chi sono veramente quelli che tutto il mondo conosce come Los Hermanos Macana? Il modo migliore per saperlo era chiederlo direttamente a loro.
L'intervista che abbiamo fatto loro è stata così divertente e a tratti delirante che trascriverla non basta a rendere del tutto l'atmosfera che si era creata nel bar dove i fratelli ci avevano dato appuntamento. Una cosa è certa: sono due artisti geniali, con una buona dose di follia e tanto affiatamento, come solo due fratelli possono avere.
Chiacchierando -in un italiano quasi perfetto- davanti a un cappuccino e un tramezzino (consumati avidamente!), abbiamo scoperto molte cose sulla loro vita e sulla loro carriera… Non anticipiamo nulla, gustatevi l'intervista a Los Hermanos Macana!

Ultimo aggiornamento Giovedì 23 Dicembre 2010 15:52 Leggi tutto...
 


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Notizie flash

"M¡LONGA"

il nuovo spettacolo di tango del coreografo e danzatore belga Sidi Larbi Cherkaoui, in scena il 3 LUGLIO ore 21 all'AUDITORIUM PARCO della MUSICA- sala S.Cecilia. Questa è la prima volta che una produzione di tango su scala internazionale viene diretta da un artista non-argentino, il che offre interessanti opportunità per esplorare questo ballo tradizionale da una prospettiva culturale differente. Con un cast di 10 ballerini di Buenos Aires, 2 danzatori contemporanei e un'orchestra di 5 elementi, lo spettacolo promette di essere un'affascinante esplorazione del tango tradizionale e contemporaneo.

Auditorium Parco della Musica, v. P. de Coubertin 30. Biglietti: 30/25 euro. Info: 06802411, biglietteria 892982, info@musicaperroma.it