Rivisitazione firmata da Kledi di una serata in milonga in chiave moderna
L’essenza del tango contemporaneo rispecchia un po’ quella della società coeva: un pullulare caotico e spesso informe, schegge impazzite dai gesti codificati, schemi a cui conformarsi, omologazione. Come nella vita, questi atteggiamenti si riflettono anche in ciò che dovrebbe invece costituire svago e fuga dalla realtà quale la danza, nel nostro caso il tango. Una pièce che ha ben saputo rappresentare questo contesto
e questa struttura (e sovra-struttura), pur non essendo un “classico” spettacolo di tango, è “Contemporary Tango”, regia e coreografia di Milena Zullo, della compagnia Balletto di Roma, in scena al Teatro Vascello dal 23 al 28 aprile 2013. Uno spettacolo che, a detta del primo ballerino Kledi Kadiu, non è propriamente di tango, bensì un racconto attraverso metafore visive e danzanti di tutto ciò che può accadere in una milonga dei giorni nostri: fulcro dello spettacolo è l’incontro sociale, narrato attraverso coreografie contaminate con la danza moderna. Accade così che una donna si dia un gran daffare per allestire la sala da ballo prima dell’arrivo dei ballerini, dieci ragazzi di ogni provenienza e stile, per poi unirsi a loro sulla pista spogliandosi letteralmente dei propri panni usuali ed etichettati per rimanere in altri esigui e ridotti all’osso, più adatti ad esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti. E in pista succede di tutto: preparazione, riscaldamento, pose plastiche, gesti scomposti, passi acrobatici, caos, uomini che si contendono la stessa donna, gelosia, donne che si contendono lo stesso uomo, esibizioni, passioni, dolore, coppie omosessuali, coppie che si prendono e si lasciano, in un inseguimento continuo e incessante, riflesso dei propri sentimenti e desideri più intimi… Colonna sonora, le musiche di Piazzolla, Pugliese, Gardel e altri celebri tanghi. A effettuare incursioni di vero e proprio tango ballato, sullo sfondo, quasi in punta dei piedi per non disturbare, i maestri Marco Evola e Laura Mommi.
Alla fine della serata, ognuno si riveste dei propri abiti e delle proprie convenzioni e, come nulla fosse successo, torna alla propria quotidianità, ognuno nel proprio ruolo. E alla donna che deve rimettere tutto al suo posto resta il ricordo, e alcune paia di scarpe.
Claudia Galati