A grande richiesta del pubblico, ritorno in scena a Roma dello spettacolo Pasiones tango, sotto una veste nuova, al Teatro Brancaccio dal 6 al 9 marzo. Protagonisti Adrián Aragón, Erica Boario e la loro compagnia formata da cinque coppie di ballerini e un danzatore di folklore. Definito “musical”, lo spettacolo integra ballo, una manciata di brani cantati dal vivo e videoproiezioni.
Confezione tecnicamente perfetta e impeccabile, coreografie pirotecniche, molti costumi e scenografie funzionali, dalle più minimali alle più sfarzose, la rappresentazione non manca di offrire spunti interessanti. Infatti, partendo dal tango e dalle sue note -onnipresenti in sottofondo, per la quasi totalità del tempo con musiche di Piazzolla-, lo spettacolo spazia più in generale tra le altre peculiarità argentine, in particolare le musiche folkloriche (chacarera in primis, e poi la tradizionale serenata al chiaro di luna con la chitarra), il calcio e la Capital Federal, nelle cui strade affollate ci si può sentire soli.
La messa in scena del tango non potrebbe essere più “classica”: coreografie corali, singole coppie che a turno fanno sfoggio della loro bravura e i protagonisti che svettano su tutti in ambienti rigorosamente notturni, talvolta peccaminosi, per rimarcare l’aura sensuale e di seduzione che il tango trasmette. È negli altri “quadri” che emerge però la vera originalità della rappresentazione, nello specifico nei balli di gruppo in provincia, con i suoi paesaggi rurali e la luna a fare da sfondo; la poetica incursione di una bambina di danza classica (la figlia di Adrian ed Erica); la comitiva di ragazzi vestiti in maniera sportiva-street style che a tratti si mette a ballare tango per strada; la partita di calcio estemporanea con una lattina, che nel sogno si tramuta in pallone a tutti gli effetti.
Insomma: un’ora e mezza di pura energia.
Claudia Galati