Me inicié concurriendo a varios talleres. Primero de acuarela, luego de dibujo,pintura y grabado. En el Centro Cultural Rojas, cursé durante muchos años Historia del Arte y Creatividad en el Arte. Por consejo de uno de mis maestros, ingresé en una Academia de Bellas Artes. También estudié Laborterápia por el Arte, porque me interesa trabajar con personas con diferentes capacidades.
Analy Sendon è un’artista argentina che, oltre a saper ballare il tango, ha creato una forma di espressione unica nel panorama tanguero: la litografia basata sui testi del tango. La litografia è una tecnica di produzione meccanica delle immagini che si basa su un particolare tipo di pietra, opportunamente levigata e quindi disegnata con una matita grassa, che ha la peculiarità di trattenere nelle parti non disegnate un sottile velo d’acqua che il segno grasso invece respinge. Esistono più tecniche litografiche, tra cui spicca l’acquerello litografico, che si produce diluendo l’inchiostro “grasso” con acqua, realizzando così un disegno acquerellato con varie tonalità di grigi. Ed Analy è un’esperta in questa tecnica: basta guardare i premi ottenuti e le esposizioni che ha curato non solo in Argentina. Conosciamo meglio quest’artista…
Abbiamo voluto dedicare la copertina di questo numero al tango canyengue, un genere di cui si parla poco ma che si incontra nelle milonghe troppo spesso inconsapevolmente, mimetizzato tra un tango e un altro, senza che si sappia bene come ballarlo. Per questo abbiamo chiesto ai massimi esponenti del genere, Martha e Manolo, di spiegarci sinteticamente come funziona e cos’è il canyengue. Martha Anthón ha iniziato la sua carriera di ballerina in giovanissima età, frequentando l’accademia di danza classica del Teatro Colón di Buenos Aires diventando assistente del grande maestro Antonio Todaro, con cui insegna in tre delle sue accademie a Buenos Aires; ha partecipato come ballerina al film “Evita” di Alan Parker e insieme a Luis Grondona ha tenuto corsi di canyengue sul canale televisivo via satellite “Solo Tango”. Manuel Maria Salvador meglio conosciuto in tutto il mondo come “el gallego Manolo” per le sue origini spagnole, è un eccezionale ballerino ed insegnante, in particolare di una milonga dallo stile inconfondibile: a Buenos Aires infatti lo chiamano “el rey de la milonga”. Ha inoltre partecipato insieme a González ed Amira Campora a un cortometraggio sul tango prodotto dalla segreteria alla cultura tedesca e ha tenuto corsi di milonga sul canale televisivo via satellite “Solo Tango”. Continua la lettura di EL CANYENGUE→
Uno degli aspetti più belli dell’attività giornalistica è la possibilità di conoscere mondi nuovi e di affrontare argomenti inaspettati. Volendo approfondire i costumi e la cultura argentini non necessariamente legati al tango mi sono ricordata di aver assistito in più di un’occasione, per le strade di Roma, all’esibizione di danze-comparse da parte di giovani che, truccati e vestiti con abiti sgargianti, a suon di fischi e tamburi sfilavano per le vie proponendo uno spettacolo insolito agli astanti: la Murga. La Murga è una forma di teatro di strada che coniuga musica, danza e recitazione con una forte connotazione satirica e parodistica. Questa forma d’arte si sviluppò in Uruguay agli inizi del ‘900 collegata al carnevale e agli schiavi neri, ma in Argentina acquisì uno status locale specifico: la Murga porteña è caratterizzata da suoni intensi e ritmi incalzanti, derivando dalla commistione di culture diverse (quella degli ex schiavi neri, il candombe afro-uruguayo e quella bandistica popolare europea). Continua la lettura di MURGA: LA VOCE DELLA PROTESTA→
Imponente e di qualità il concerto di Luis Bacalov all’Auditorium Parco della Musica, presentato il 26 febbraio nell’ambito della rassegna “Offerta Musicale” dall’Associazione Culturale Roma Sinfonietta che vanta un organico di ben 25 validissimi elementi, per lo più archi. Il risultato è stato un grande spettacolo di due ore, diviso in due parti: la prima dedicata alle colonne sonore non proprio tra le più famose di alcuni film: “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini (1964), “Le Juge” di Philippe Lefebvre (1984) e “La vittima designata” di Maurizio Lucidi (1971), musiche bellissime suonate magistralmente da tutti i componenti dell’orchestra diretti da Bacalov stesso. La seconda parte invece era dedicata interamente al tango, in cui il compositore e pianista argentino è diventato il vero protagonista, insieme a Gianni Iorio al bandoneón. I brani tangueri sono stati presentati e introdotti da un Bacalov molto ironico e simpatico, introduzione necessaria dato il pubblico composito: “Piazzolla è stato – e credo che questa etichetta sia giusta – ‘nuovo tango’, perché ha fatto una rivoluzione copernicana: c’è un prima e un dopo Piazzolla, anche perché dopo di lui non ho ancora visto nulla di interessante”, ha esordito il Maestro. Continua la lettura di TANGO E… CINEMA!→