Il 12 febbraio scorso si sono esibiti a Roma, per la prima volta dopo anni, alla Milonga della Stazione, i Tango Tinto. Ensemble di artisti italiani e argentini famosi sulla scena europea e apprezzati da pubblico e critica, due cd all’attivo – di cui l’ultimo, “Éxtasis” del 2009, è un’imperdibile summa del loro stile particolare e del loro talento – , l’orchestra è solitamente composta da un quartetto, più il cantante Rubén Peloni (assente in questa occasione): Gerardo Agnese al bandoneón, Bárbara Varassi Pega al pianoforte, Virgilio Monti al contrabbasso e Vincenzo Albini al violino.
I Tango Tinto hanno deliziato e fatto ballare anche il pubblico romano grazie al loro stile caratteristico: i classici della tradizione tanguera rinnovati nell’arrangiamento raffinato e nel suono non banale, che permette loro di evolvere pur rimanendo gli stessi e di conservare contemporaneamente la ballabilità, affidata più che mai all’interpretazione personale di ciascun ballerino. Non potevamo quindi farci scappare un’intervista corale nel dopo concerto, che ha rivelato che il gruppo oltre ad essere molto preparato è anche composto da ragazzi molto simpatici e semplici, che amano il proprio lavoro e contribuiscono alla continuazione e alla diffusione del tango.
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TRIO DE LA SOMBRA
Il Trio de la Sombra “è un progetto musicale che nasce dal prologo scritto da J. L. Borges al suo Elogio de la sombra, in cui descrive la sua estetica, affermando che un’estetica non ce l’ha. È così anche per questo gruppo. Le provenienze molto eterogenee dei componenti mi portano ad arrangiare e comporre sfiorando la milonga, il candombe, il jazz, la classica-contemporanea, il rock e io stesso non so cos’altro. Si raggiunge di volta in volta un ‘luogo musicale’ diverso al quale non teniamo così tanto a dare un nome, ma dove sicuramente ritroviamo delle persone che ballano…”
Sono parole di Vincenzo De Filippo, compositore e arrangiatore delle musiche del Trio de la Sombra, che descrivono l’essenza del giovane e talentuoso gruppo della realtà romana di tango, caratterizzato da un suono alternativo e raffinato, ispirato dal jazz. Il loro ultimo cd, “TradiNuevo” del 2010, perla del panorama musicale tanguero contemporaneo, già dal titolo riassume la fusione che il gruppo opera tra i vari stili del tango al fine di creare uno scenario inedito. Noi di Tango In Roma abbiamo incontrato il gruppo al Querer il 20 gennaio scorso in occasione del loro concerto, e abbiamo posto a De Filippo qualche domanda di approfondimento.
Presentatevi e raccontateci la vostra storia. Continua la lettura di TRIO DE LA SOMBRA
PARTENZE E RITORNI…
I primi due mesi del nuovo anno non potevano iniziare in maniera più felice dal punto di vista del connubio tango-teatro. Noi di Tango In Roma, come sempre presenti, recensiremo qui di seguito i due spettacoli portati in scena rispettivamente a gennaio e febbraio: “Napoli-Buenos Aires andata e ritorno” con Fatima Scialdone (23 gennaio, Teatro Golden) e “Tango de Buenos Aires” di Roberto Herrera (6 febbraio, Teatro Italia).
NAPOLI-BUENOS AIRES ANDATA E RITORNO.
Napoli, secondo dopoguerra. Madre e figlia, rimaste sole e povere, decidono di tentare la fortuna nel Nuovo Mondo, salpando così alla volta dell’Argentina (insieme a rifugiati nazisti). Portando sempre la propria città natale nel cuore, a Buenos Aires le due donne si ricostruiscono una vita: la madre vedova si risposa con un uomo ricco e in vista, mentre la figlia avvia una carriera di cantante e ballerina di tango grazie al proprio talento scoperto casualmente da Tita Merello, una celebrità locale e diva del cinema, che la accoglie sotto la propria ala e la consiglia per far decollare la sua carriera. Continua la lettura di PARTENZE E RITORNI…
LOS ALONSO Y EL TANGO SALON
I nostri corrispondenti hanno intervistato per voi una coppia di ballerini molto conosciuta a Buenos Aires: Alfredo e Silvia Alonso, familiarmente chiamati “Los Alonso”. Milongueri di vecchia data, ospiti fissi del Caffè Tortoni dove si esibiscono, giudici del Campionato Mondiale di tango: in poche parole, i signori indiscussi di uno stile elegante di Tango Salón. Andiamo a conoscerli meglio.
Quando avete iniziato a ballare il tango (singolarmente ed in coppia)?
Abbiamo iniziato quasi nello stesso anno, dato che io sono nato nel ‘45 e Silvia nel ‘48.
Negli anni ‘62-’63 alternavamo folklore, tango e milonga con il Rock, lei a Lanus (quartiere del sud del gran Buenos Aires, n.d.r.) e io a Villa del Parque (quartiere di Buenos Aires, n.d.r.). Ci siamo conosciuti nell’anno ‘69 e sposati nel 1971, e continuammo a ballare fino all’anno ‘90 quando ci siamo decisi a studiare. Andammo in varie accademie, e dopo alcuni anni abbiamo cominciato ad insegnare (’93).
Da 14 anni balliamo nella “Bodega del caffè Tortoni”, e da tre anni siamo parte integrante dello spettacolo “Sintonías y Tramatango”
grazie alla convocazione della notevole persona e ballerina Milena Plebs.
Quali sono le peculiarità del Tango elegante de Salón? Differenze con il resto. Continua la lettura di LOS ALONSO Y EL TANGO SALON
JAVIER GIROTTO: TANGO, JAZZ E “ASSENZA”
Nel corso del “Meditango Festival”, giunto alla sua sesta edizione e svoltosi nella nostra città al Teatro Golden lo scorso dicembre, abbiamo avuto modo di assistere al concerto presentato da Javier Girotto. Argentino di Cordoba (ma con genitori di origine pugliese), da molti anni in Italia, jazzista, fondatore del gruppo Aires Tango, artista poliedrico e famoso in tutto il mondo, il 28 dicembre 2010 ha proposto una performance-Solo in cui ha sfoggiato tutta la propria abilità (e resistenza polmonare!) suonando più di uno strumento a fiato, alternandoli in un’ora intensa e ininterrotta di evocazioni e sensazioni suggerite dalla musica e veicolate dalle immagini videoproiettate: paesaggi argentini, situazioni, desaparecidos…In questo clima sospeso e quasi magico, per palati fini, dal suono dei suoi sassofoni è emerso un Girotto intenso, emotivo, a tratti disperato. Incuriositi e incantati, abbiamo rivolto qualche domanda al Maestro per approfondire il suo legame con il tango e i suoi prossimi impegni.
Innanzitutto, com’è andata la tua partecipazione al “Meditango Festival”? Continua la lettura di JAVIER GIROTTO: TANGO, JAZZ E “ASSENZA”