TRA GIOVANI SCOMPARSI E VOCI “DAL BASSO”

Daniel Melingo
Daniel Melingo

Marzo 2011 ha regalato agli appassionati di tango argentino due appuntamenti teatrali diversi tra loro ma ugualmente incisivi: Fango (29 marzo-3 aprile, Teatro Tordinona) e Daniel Melingo: la Voce (31 marzo, Auditorium Parco della Musica).

FANGO è una piéce che ha poco del tango ma che racconta un periodo dolente di storia argentina che tutt’oggi lascia molti interrogativi senza risposta. La scena si divide tra due protagonisti: un ragazzo (Daniele Zappalà) e una ragazza (Paola Negrin). Ognuno racconta la propria storia, così diversa dall’altra in un primo momento: lei si direbbe una malata di mente, assorta nelle sue divagazioni estranianti, lui un giovane ricco e annoiato in perenne conflitto con il padre. Tuttavia, man mano che i due racconti progrediscono si scopre il filo che accomuna i due personaggi: Continua la lettura di TRA GIOVANI SCOMPARSI E VOCI “DAL BASSO”

OFELIA ROSITO, MILONGUERA DA 60 ANNI

OFELIA ROSITO, MILONGUERA DA 60 ANNI
OFELIA ROSITO, MILONGUERA DA 60 ANNI

Una delle più famose e veterane “vecchie milonguere” di Buenos Aires si racconta ai lettori di “Tango In Roma”, che la possono vedere su Youtube in un video del 2008 girato nel Sunderland Club (gestito da sua figlia) mentre balla insieme a Carlos Rivarola per i festeggiamenti dei suoi 60 anni di milonguera.
Ofelia, quando hai cominciato a ballare il Tango?
Cominciai quando avevo 11 anni (ora ne ho 80). Il primo posto dove sono andata a ballare fu la
Confitería Sans Souci. Io sembravo più grande, avevo il corpo di una ragazza di 16 anni e allora
non mi chiedevano i documenti per entrare.
E come hai imparato?
Ho avuto la fortuna di avere un fratello maggiore che praticava con me. Mio padre, Francisco
Rosito, era bandoneonista -suonò tra le altre nell’orchestra di Padula con Juan Maglio “Pacho”- e insegnava a ballare, a cantare e a suonare il bandoneón. Invece mia madre Maria Inéz era
milonguera, ballava con i due fratelli di papà, con uno ballava tango salón e con l’altro tango orillero (milonga, canyengue). Si presentavano così nei cabaret: papà suonava nell’orchestra Continua la lettura di OFELIA ROSITO, MILONGUERA DA 60 ANNI

CHICHE ALBERTI

CHICHE ALBERTI
CHICHE ALBERTI

CHICHE ALBERTI (parte1)

NEL NUMERO PUBBLICATO IL 19 giugno 2011

Milonguero, filosofo autodidatta e uomo di mondo. Diplomato all’Università del Tango, Chiche ci incanta con storie di Tango, per lo più vissute in prima persona, in un’intervista fatta a Buenos Aires da Tango In Roma che faremo conoscere in capitoli, come dosi di una sostanza che ci fa conoscere un poco di più il ragionamento di un milonguero.
Come e quando hai iniziato a ballare il tango?

Guarda, io ero molto piccolo. Avevo 9 anni quando caddi da un autobus e le ruote mi calpestarono le gambe; a quei tempi mi piaceva molto il calcio e il medico mi disse: “no, calcio no, se vuoi vai a praticare folklore”. Ma nel mio quartiere non c’erano club in cui praticare folklore, e siccome ero nuovo e non sapevo molto il medico mi disse: “qua all’angolo c’è un club che si chiama Sin Rumbo”; in realtà al Sin Rumbo si praticava tango e non folklore. Io ero un po’ di legno, come tutti quelli che iniziano a ballare, e le ragazze mi evitavano perché volevano ballare con quelli che  ballavano meglio. Continua la lettura di CHICHE ALBERTI

CHICHE ALBERTI

CHICHE ALBERTI
CHICHE ALBERTI

Como y cuando empezaste a bailar el tango?
Mirá, era muy chiquito. Tenía 9 años y me caí de un colectivo y las ruedas me mordieron las pienas, estaba lastimado; entonces me gustaba ir a jugar al futbol, y el médico me dijo que no, “futbol no, si querés andá a practicar folclore”. Y en mi barrio no había ningún club que se practicara folclore y como era nuevo y no conocía me dijo “mirá, aca a la vuelta, a tres cuadras hay un club que se llama Sin Rumbo por ahí” y no; se practicaba Tango en el Sin Rumbo. Y yo era medio pata dura, viste, como todos los que empiezan a bailar, y las pibas me rajaban, se escapaban porque? ellas querian bailar con los que bailaban mejor. Siempre es así, las minas siempre quieren bailar con los que bailan mejor aunque ellas no estén a ese nivel. Y resulta que, había una señora que me decía “nene, vení a bailar conmigo” y yo bailaba, para mi era La Carmen, vecina, viste. No sabía que Carmen era; cuando tenía 17 años tomé conciencia de quién era: Carmencita Calderón la compañera del Cachafaz.

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MARISA DE BUENOS AIRES

yamilaclaudiamarisa_webNata nel super-popolare barrio Once (lo stesso dei Los Hermanos Macana), Marisa Filgueira è una delle voci femminili più intense ed espressive del panorama di tango. A fine marzo-inizio aprile scorsi ha tenuto varie date a Roma, esibendosi in tutte le milonghe popolari (a cominciare dal Cafetìn de Roma, che ne detiene l’esclusiva per legami familiari), al Caffè Emporio e alla Casa Argentina in occasione dei festeggiamenti dei 24 anni della fine della dittatura di Videla. Due settimane di tour de force, accompagnata dal gruppo nostrano dei Fou Rire (composto dalle chitarre di Francisco Dri e Lorenzo Bucci), di cui Francisco è il genero. In esclusiva per Tango In Roma abbiamo intervistato la cantante e abbiamo rivolto qualche domanda al gruppo.
Ringraziamo Francisco e Yamila per l’aiuto nella traduzione.
Raccontaci la tua storia e quando e come nasce la tua passione per il tango cantato. Continua la lettura di MARISA DE BUENOS AIRES