Luís Suarez è uno scrittore sconvolto dalla morte della moglie Inés, al punto da non riuscire più a svolgere il proprio mestiere. Si rifugia nell’alcol e nelle donne create dalla sua fantasia per attenuare il senso di colpa e il dolore che prova: le due figure femminili più note nell’immaginario del Tango – María e Malena – prendono ossessivamente e prepotentemente vita davanti ai suoi occhi, e attraverso di loro trova voce l’espressione delle sue emozioni e dei suoi pensieri, materializzandosi come una sorta di “coscienza” parlante.
Talvolta si palesa anche lo spettro di Inés, che tanto amava ballare il tango… A tenere Luís ancorato alla realtà, l’editore Pascal e la cognata Anita, sebbene solo per fugaci momenti.
Tra milonghe, scuole di ballo, spazi angusti e soffocanti, sollecitazioni interne ed esterne, rosso e nero, il protagonista cerca di superare la propria crisi artistica e personale e di ultimare il racconto, finendo con lo scoprire risvolti sconcertanti…
Vertigo Tango, in scena al Teatro Petrolini di Roma dal 7 al 10 novembre 2024, testo e regia di Germana Piantone, è uno spettacolo che concilia i frammenti dello sviluppo narrativo con
momenti di ballo che allentano e allo stesso tempo acutizzano il senso di oppressione che aleggia intorno a Luís e ai suoi tormenti, in una Buenos Aires caotica e distante.
Attraverso una messinscena asciutta ed essenziale trovano spazio i temi principali delle letras di tango (e dell’esistenza umana) – amore, morte, dolore, passione (in tutte le sue accezioni), gelosia, colpa, elaborazione del lutto – con quadri danzati che cadenzano lo scorrere del tempo e l’avvicinamento verso una maggiore consapevolezza e comprensione della verità.
Sullo sfondo il tango che cura, allieta e avvolge.
Claudia Galati