Ricordo ancora con emozione quando, poco più che ventenne, ho raggiunto l’apice della mia professione…
Pensare che devo tutto ai miei genitori, immigrati spagnoli di fine ‘800 a Buenos Aires. Eravamo sette tra fratelli e sorelle, e grazie alla loro (e alla mia) inclinazione verso la musica ho avuto la possibilità di studiare pianoforte in conservatorio. A quell’epoca era consono, per una musicista donna, approcciarsi allo studio di strumenti quali pianoforte e chitarra. Ma questa consuetudine mi stava stretta: l’incontro con il mio compagno di conservatorio José Servidio, prima ancora che divenisse un famoso musicista e compositore di tango, mi fece capire che la mia strada era il bandoneón.
All’inizio fu tutt’altro che semplice: uno strumento che si suona con un particolare movimento di gambe, e per di più in locali notturni, non era giudicato “appropriato” per una donna, quindi fui costretta a studiarlo di nascosto. Furono i miei fratelli e alcuni amici ad intercedere in mio favore verso mio padre, che alla fine non poté opporsi al mio talento e acconsentì ad assecondare i miei studi e, in definitiva, la mia passione.
Dal 1920 ho iniziato ad esibirmi (accompagnata dai miei fratelli) in caffè e saloni, principalmente a Villa Crespo dove iniziarono ad appellarmi “La Flor de Villa Crespo” e “La Mujer Bandoneón”. L’anno successivo fui addirittura assunta – per una cifra considerevole all’epoca – per esibirmi ad Avenida Corrientes nel mitico Cafè Dominguez con la mia Orquesta Paquita. Ci pensate? Un’orchestra di tango diretta da una donna! E sapete chi era il pianista del sexteto? Un certo Osvaldo Pugliese…
La mia tecnica, il mio modo anticonvenzionale di pormi e di vestirmi, il mio essere la prima bandoneonista professionista donna in Argentina fecero il resto: il pubblico impazziva e la mia fama aumentò rapidamente. Ho anche composto una quindicina di brani – di cui non resta ahimè alcuna registrazione; tuttavia l’onore più grande è stata l’esibizione per il prestigioso evento “La gran fiesta del Tango” organizzata dalla Sociedad de Compositores al Teatro Coliseo nel 1923. E ciò non tanto perché vi si radunarono tutti i nomi più importanti del mondo del Tango, ma perché fui l’unica donna tra 100 musicisti!
Chissà quanto ancora in alto sarei potuta arrivare se la salute non mi avesse tradita a soli 25 anni… Il mio nome era Francisca Cruz Bernardo, ma tutti mi conoscono come Paquita; e la consapevolezza di aver fatto la storia, la mia e quella di tante altre donne che si sono avvicinate al Tango, e di aver ispirato altrettante donne a sfidare i preconcetti e a dedicarsi alle proprie passioni… beh, ripensandoci… forse è questo il mio merito più grande.
Francisca Cruz Bernardo -“Paquita” (01 maggio 1900 – 14 aprile 1925): la prima donna bandoneonista professionista in Argentina.
Claudia Galati