Avete mai immaginato la protagonista della “Traviata” di Verdi invocare l’amato Alfredo a ritmo di tango? O le lacrime e i sospiri di Nemorino e Adina de ”L’elisir d’amore” di Donizetti inseguirsi sulle note malinconiche, intime e struggenti di un tango? Laddove la fantasia non si era ancora spinta, ecco che il Maestro Roberto Molinelli ha avuto un’intuizione geniale: coniugare Tango e Opera. E’ nato così lo spettacolo “Tango all’Opera”, ospitato l’8 novembre 2021 al Teatro Olimpico di Roma, il coinvolgente concerto eseguito con sentimento e superba maestria dai virtuosi Anna Serova (viola) e Tangos Sonos, alias i fratelli Antonio e Nicola Ippolito (rispettivamente al bandoneón e al pianoforte), avente il patrocinio dell’Ambasciata Argentina in Italia (il progetto era stato rappresentato il 24 giugno scorso presso la Casa della Cultura a Roma).
Il trait d’union è il ben noto legame Italia-Argentina, soprattutto nel genere tango, che nello spettacolo trova compiuta espressione nella “contaminazione” (termine che, parafrasando una battuta del pianista, di questi tempi sarebbe meglio non usare) delle arti simbolo dei due paesi, creando una messa in scena fortemente evocativa in cui la passione che trabocca in molte letras così come in molti libretti viene trasmessa al pubblico con tutta la potenza che la musica – soprattutto dal vivo – sa offrire grazie all’interpretazione dei tre fenomenali musicisti, impreziosita dall’accompagnamento danzante dei due scintillanti ballerini Ravena Abdyli e Matteo Antonietti.
Ed è così che tra Piazzolla – in omaggio al centenario dalla nascita – e altre classiche melodie tanguere, sospinti dall’esecuzione dei musicisti e dai passi dei ballerini ripercorriamo la tradizione operistica italiana rivisitata con il ritmo del 2×4, in un viaggio sonoro emozionante, divertente e suggestivo in cui i due generi musicali trovano un felice connubio.
Gli inediti arrangiamenti di Molinelli (presenti nell’album “Tango all’Opera”) reinterpretano alcune tra le arie liriche più famose: e così “Amami Alfredo” diventa “Amame Alfredo”, “Una furtiva lagrima” è “Una lágrima oculta”, “O mio babbino caro” diventa “Mi papito querido”, “Il barbiere di Siviglia” è “El Tanguero de Sevilla”…
Senza dimenticare i medley: la milonga “Morena” si fonde con le sonorità cubane, il mix di Traviata e Rigoletto genera “Violeta es móvil” (“Violetta è mobile”), mentre Milonga e Chacarera si incontrano nel brano originale di Molinelli.
Al cospetto di cotanto materiale condensato in poco più di un’ora, il pubblico mai sazio ha richiesto bis, tris, quater… che i generosi artisti non hanno lesinato a concedere: Anna Serova si è perfino esibita in un ballo con Matteo Antonietti.
La qualità dei musicisti è altissima, il materiale offerto dal tango e dalla lirica è praticamente infinito… Che altro aggiungere? Non vediamo l’ora di vedere il seguito.
Claudia Galati