Archivi tag: Gardel

Memorie tanguere

Memorie tanguere
Memorie tanguere

Una soffitta. Delle lettere antiche. La storia di una coppia, del tango in Francia, di un tradimento. E del perdono. Questi in sintesi gli ingredienti di “Memorie di un tanguero”, lo spettacolo scritto e diretto da Fabiana Fusaro liberamente ispirato alla storia di Flora Rodriguez e Alfredo Gobbi, andato in scena in un tutto esaurito anche per la replica straordinaria del 2 marzo al Teatro della Visitazione.

La rappresentazione porta in scena in un paio d’ore l’epopea di un secolo di tango partendo dal fortuito ritrovamento del carteggio dei due ballerini da parte della pronipote Rosita. Lui uruguayano, lei cilena, conosciutisi nella stessa compagnia di danza in Argentina, insieme ad Ángel Villoldo sono tra i fautori dell’esportazione del tango argentino in Europa all’inizio del Novecento. Continua la lettura di Memorie tanguere

Contemporary Tango

Contemporary Tango
Contemporary Tango

Rivisitazione firmata da Kledi di una serata in milonga in chiave moderna

L’essenza del tango contemporaneo rispecchia un po’ quella della società coeva: un pullulare caotico e spesso informe, schegge impazzite dai gesti codificati, schemi a cui conformarsi, omologazione. Come nella vita, questi atteggiamenti si riflettono anche in ciò che dovrebbe invece costituire svago e fuga dalla realtà quale la danza, nel nostro caso il tango. Una pièce che ha ben saputo rappresentare questo contesto Continua la lettura di Contemporary Tango

LA MINA DEL TANGO

Annalisa Marra
Annalisa Marra

Quale miglior modo di iniziare il 2013 se non con una stella nascente? Giovane, fresca e talentuosa: Annalisa Marra è la nuova voce del tango romano. La cantante ha mosso i suoi primi passi nel mondo del tango canción da pochi mesi, accompagnata dall’ormai noto chitarrista Stefano Petucco con cui ha formato il gruppo “Las palabras”. Il loro repertorio spazia dai più famosi brani di tango tradizionale a quello moderno, da Gardel e Varela fino a Piazzolla. Propongono anche brani di musica italiana (spaziando da Mina a Nino Rota) riadattati a ritmo di tango, vals e milonga. Ed è proprio quest’ultima operazione l’elemento di originalità del duo: rendere assolutamente ballabili benché insoliti anche brani italiani non di tango.  Continua la lettura di LA MINA DEL TANGO

TANGO DENTRO LE PAROLE E LA MUSICA

foto: Alberto Ramella
foto: Alberto Ramella

Tango Adentro. Riassumere la Storia del Tango in un’ora e mezza? Si può. Lo ha fatto, con successo, l’attrice italo-argentina Sonia Belforte nel suo spettacolo “Tango Adentro”, andato in scena il 3 luglio scorso al Teatro Sala Umberto tra gli eventi in programma del III European Tango Festival. Ed è una ricostruzione ironica, basata sì sui miti del tango (Gardel, Tita Merello, Piazzolla), ma anche sui luoghi comuni sugli argentini, in una messinscena semplice animata dai due ballerini Marcelo Ballonzo e Elena Garis e un pianista, oltre che alla protagonista. Nonostante questo, ella esordisce con un “Siamo in troppi sul palco…sono stanca di ballerini di tango, non li voglio nel mio spettacolo!” Sonia è di Buenos Aires: si siede, si mette a bere il mate e si propone di descrivere la sua città sfatando lo stereotipo del tango. Continua la lettura di TANGO DENTRO LE PAROLE E LA MUSICA

EL PIBE SARANDI’

El Pibe Sarandì
El Pibe Sarandì

Vi sarà spesso capitato di assistere ad esibizioni di tango in cui i ballerini compiono evoluzioni pirotecniche e spettacolari, con gambe che volano a destra, sinistra e fin sopra la testa. Stiamo parlando del cosiddetto tango de escenario, da spettacolo appunto. Vistoso, moderno, ma non certo il più “genuino”. Se invece vogliamo parlare di tango “originario” dobbiamo tornare a quello stile che i cosiddetti “vecchi milongueri” -ballerini che non hanno mai studiato in una scuola e hanno imparato a ballare esclusivamente in milonga, osservando la gente in pista- hanno diffuso in tutto il mondo e che continuano a praticare tutt’oggi, senza lasciarsi contaminare dalle mode.
A Buenos Aires ne abbiamo conosciuti alcuni, e anche a Roma abbiamo incontrato lo scorso ottobre uno dei rappresentanti di questa guardia vieja: Ricardo Maceiras, meglio noto come El Pibe Sarandì. Tra lezioni ed esibizioni (con la maestra italiana Cinzia Lombardi), abbiamo avuto modo di porgerli qualche domanda per approfondire la carriera e la vita di un personaggio semplice e simpatico, che sul tango ha molto da raccontare…
Partiamo dal soprannome: perché ti chiamano El Pibe Sarandì?
Questo soprannome viene dall’anno 1960. Allora avevo 18 anni, ed era molto atipico a Buenos Aires vedere una persona giovane ballare il tango -la donna più giovane in una milonga aveva 50 anni!- Quindi quando andavo in una milonga richiamava l’attenzione un ragazzo giovane in pista. La gente si chiedeva: “Chi è questo ragazzo?”, e rispondevano: “El Pibe Sarandì”. Pibe perché iniziai a ballare a 13 anni (da ragazzo), e Sarandì dal nome del quartiere dove sono nato. Da qui il mio soprannome.
Hai cominciato a ballare quando è iniziato il cosiddetto “tango muerto”: cosa ha comportato ballare il tango a quell’epoca, durante la dittatura? Continua la lettura di EL PIBE SARANDI’