Il primo bimestre del 2012 ha offerto due spettacoli teatrali di tango: “Tango Malambo” al Teatro Greco (17 gennaio) e “Momenti di Tango” al Teatro Italia (2-5 febbraio, i giorni della prima ondata di neve a Roma per capirci).
Senza nulla togliere alla bravura artistica e professionale dei ballerini che vi hanno preso parte, che non mettiamo in alcun modo in discussione, vorremmo sottolineare la spiacevole tendenza in atto che ci è sembrato di percepire: gli spettacoli di tango per il teatro si riducono a un susseguirsi di coreografie senza una soluzione di continuità, senza uno scopo preciso se non quello di “stupire” e “ammaliare” il pubblico generico del teatro con le acrobazie del tango escenario, piuttosto che rivolgersi al pubblico tanguero ormai assuefatto a simili esibizioni. Ne risulta dunque un’omologazione tra tutti gli spettacoli teatrali di tango, anche a livello musicale: non solo vengono presentati sempre gli stessi compositori – l’abusatissimo Piazzolla e Pugliese sulla strada dell’inflazione -, ma anche gli stessi brani degli stessi autori! Il tango da solo non basta, perché non stiamo parlando di un’esibizione in milonga ma di TEATRO, Continua la lettura di TANGO E TEATRO: CONNUBIO POSSIBILE?